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Pisa città per la pace e per i diritti umani
15-30 aprile 2005
SOTTO L'ALTO PATRONATO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
Con il patrocinio della Provincia di Pisa, del Comune di Pisa, dell'Università,
del Centro Interdisciplinare di Scienze per la pace, del Servizio Civile Nazionale
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Il Centro per i Diritti Umani/Human rights centre - un progetto congiunto fra il Centro interdisciplinare di Scienze per la pace (Cisp) dell'Università di Pisa e il Comune di Pisa – in linea con la sua finalità istituzionale ha organizzato nel 2005 un momento di riflessione sulla promozione della pace attraverso lo sviluppo della cultura e della pratica dei diritti umani.
Durante lo svolgimento - dal 15 al 30 aprile – di “Pisa città per la pace e per i diritti umani”, numerosi sono stati i momenti di incontro e di approfondimento, collocati in spazi diversi e curati da una molteplicità di soggetti.
La “storia” di “Pisa città per la pace e per i diritti umani” è una storia di scarsità e di abbondanza.
E' una storia di scarsità perché scarse sono state le risorse economiche su cui poter contare, in questi tempi così difficili. Tanto più, quindi, siamo grati a chi ci ha fornito i mezzi (la Provincia, il Comune, la sezione di Pisa della Coop, l'ASA di Livorno, la Acque s.p.a., la case editrice universitaria Plus, la Martinelli Spedizioni Internazionali s.r.l.) e i luoghi ( la Stazione Leopolda , la Limonaia, l'Università).
Ma a fronte di questa scarsità di mezzi, c'è stata grande abbondanza di doni: di idee, di competenze, di fantasia, di professionalità, di manualità. Il contributo di ciascuno è stato essenziale per realizzare questo bellissimo regalo per la città.
La Stazione Leopolda è stata il centro principale dell'iniziativa.
Lì si è tenuta la cerimonia di inaugurazione il 15 pomeriggio, con la partecipazione del Sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, del Presidente della Provincia Andrea Pieroni, del Rettore dell'Università di Pisa Marco Pasquali, del Direttore del Centro per i Diritti Umani Pierluigi Consorti, della Coordinatrice dell'iniziativa Enza Pellecchia. Franco Bonsignori – Presidente del Corso di laurea specialistica in “Scienze per la pace: mediazione e trasformazione dei conflitti” - ha tenuto una lezione su “Pace e diritti umani”.
All'inaugurazione hanno partecipato oltre 250 persone, molte delle quali appartenenti alle numerose organizzazioni, associazioni, enti, che hanno aderito all'iniziativa rendendola possibile: A Sud, Amnesty International, Aprile per la Sinistra, Assefa, Associazione “El Comedor Estudiantil Giordano Liva”, Associazione Amiche dal mondo insieme, Associazione Il Barone Rampante, Associazione La Casa della Donna, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Associazione per la divulgazione della cultura scientifica “La Limonaia”, Associazione Studenti Scacchisti Italiani, Associazione Tsèdaqua, Biennale del Cinema per la Pace, Caritas diocesana di Pisa, Casa della Città Leopolda, Cineclub L'Arsenale, CinemaTeatro Lux, Circolo Brogiotti, Comitati di difesa della Costituzione, Comunità di Sant'Egidio, Comunità senegalese di Pisa, Corso di laurea in Scienze per la pace, Corso di laurea specialistica in Scienze per la pace: mediazione e trasformazione dei conflitti, Domus mazziniana, Emergency, Facoltà di Economia, Facoltà di Giurisprudenza, Facoltà di Lettere e Filosofia, Facoltà di Medicina, Go Club Pisa, Gruppo Jagerstatter, Il Chicco di senape, Il Poliedro, Ingegneria senza frontiere, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Istituto Internazionale di Psicologia dell'emergenza “G. Nicolai”, Istituzione Centro Nord-Sud, Jackson Pollock, L'Accademia del giuoco-Uisp, La Girandola, Le Clorofilla, Numero Undici, Peace Brigades International, Promovideo, SantAndrea Teatro, Teatri della Resistenza, Unicef, Unione scienziati per il disarmo.
Contestualmente all'intera iniziativa, è stata inaugurata anche la mostra intitolata “La città dei diritti umani”, allestita alla Stazione Leopolda per tutta la durata della manifestazione e gratuitamente aperta a tutti: una mostra itinerante - che gode dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e dell'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite – realizzata dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai con la supervisione di un comitato scientifico multidisciplinare composto da esperti di fama internazionale e già allestita in altre città italiane (Matera - dove è stata visitata dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi - Firenze, Forlì, Genova, Cagliari, Perugia, Cosenza, Trento, Sassari, Pesaro, Roma e Nuoro).
L'esposizione – come illustrato il giorno dell'inaugurazione da Andrea Bottai, Vicepresidente dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai - affronta il tema dei diritti umani “attraverso l'esempio della città, unità base della società, cantiere dove i diritti umani possono essere osservati nella loro applicazione quotidiana e non nella formulazione astratta”.
La mostra – montata grazie al lavoro di oltre 300 volontari che hanno ininterrottamente lavorato per cinque giorni – è stata visitata da 3600 persone.
Tra i visitatori, 1706 sono stati gli studenti (principali destinatari della mostra), provenienti da 102 classi di scuole elementari, medie e superiori del territorio pisano e livornese. Le visite – guidate da “ciceroni” della Soka Gakkai – si sono svolte in un clima di partecipazione attenta, a tratti commossa, senz'altro proficua per la promozione di una cultura di pace. Ciascuno studente ha ricevuto un “quaderno didattico” (stampato con il contributo della Provincia di Pisa) che riepiloga i temi della mostra, mentre ciascun insegnante ha ricevuto oltre al quaderno didattico anche un CD (realizzato con il contributo della Casa editrice Plus) da utilizzare come supporto multimediale per proseguire nelle classi il lavoro di approfondimento.
I temi trattati nella mostra “La città dei diritti umani” sono stati poi affrontati in oltre trenta momenti, fra dibattiti, tavole rotonde, lezioni ed altre iniziative che per due settimane hanno sollecitato la città a riflettere sulla costruzione della pace con strumenti pacifici: la maggior parte dei testi di quegli interventi sono ora raccolti in questo volume – testimonianza di un evento insolito anche per una città, come Pisa, abituata ai convegni e ai dibattiti - pubblicato (grazie al finanziamento della Fondazione Maurizio Caponi) con l'obiettivo di formulare una concreta proposta educativa, rivolta certamente alle giovani generazioni ma più in generale all'intera società civile che è stata la vera protagonista di quelle giornate.
Nel riordinare i testi (che talvolta denotano una disomogeneità nello stile che altro non è che il riflesso della molteplicità ed eterogeneità di voci che hanno animato gli incontri), si è scelto di procedere ad una “classificazione per argomenti”, raccogliendo le relazioni intorno ad alcuni grandi temi che rappresentano – nella struttura del volume – altrettanti capitoli.
Nel primo capitolo – intitolato “La pace” – trovano collocazione la lezione introduttiva di Franco Bonsignori su Pace e diritti umani e il resoconto della tavola rotonda su Pace come coevoluzione curato da Maria Luisa Grosso.
Il capitolo “La memoria” si articola in due sezioni. La prima – intitolata “ La nostra Storia ” - è dedicata alla Resistenza, con un articolo di Giorgio Vecchiani, Presidente dell'ANPI-Pisa. La seconda - “Per non dimenticare Hiroshima” (dal titolo del ciclo di conferenze organizzate in occasione del 60° anniversario dell'esplosione della prima bomba atomica dall'Unione Scienziati per il disarmo e dall'Associazione per la divulgazione della cultura scientifica La Limonaia) – raccoglie i saggi di Stefania Maurizi (Tre destini ai tempi dell'atomica), Pietro Greco (Franco Rasetti: l'uomo che disse no alla bomba), Paolo Cotta Ramusino (Il Pugwash), Francesco Lenci (Gli armamenti nucleari dal Progetto Manhattan ad oggi), Nicola Cufaro Petroni (L'Iran e la proliferazione nucleare).
“Diritti umani in situazioni di conflitto” illustra la drammatica situazione della Colombia (Marco Fontanelli, Amnesty International e le Comunità di pace in Colombia; Pasquale Dioguardi, Il modello di mediazione della Peace Brigades International. L'intervento in Colombia) e tratta un tema delicato e non molto noto come la psicologia dell'emergenza (Pier Nicola Marasco, Gestione delle emergenze e diritti umani).
Il capitolo “Dialogo tra le culture” è articolato in tre sezioni, dedicate rispettivamente all'India (con i saggi di Cecilia Gadducci, Etica, economia e giustizia sociale: la ricerca di un equilibrio; Jacopo Federighi, Osservazioni socio-economiche sull'attività della NGO Assefa-India; e il Diario del viaggio in India di un gruppo di studenti del corso di laurea in Scienze per la pace in visita – per imparare – presso alcuni dei villaggi nei quali l'Assefa promuove l'empowerment delle popolazioni locali), al Senegal (con i contributi dei rappresentanti della Comunità senegalese di Pisa), alle donne immigrate dell'ADMI (Associazione Amiche dal Mondo Insieme).
Nel capitolo “Dialogo tra le religioni”, oltre ad una sintesi – curata da Francesco Spano - della tavola rotonda sul dialogo interreligioso, si trovano gli interventi di Pierluigi Consorti su Dialogo interreligioso e laicità, di Niccolò Ugolini su Un nuovo umanesimo per il XXI secolo, di Don Roberto Filippini su L'impegno dei cristiani per la pace, del pastore avventista Michele Abiusi e della pastora valdese Erika Tomassone.
“Economia, Ambiente, Risorse energetiche” è il capitolo più ricco, con tre sezioni, dedicate rispettivamente alla Globalizzazione (con il saggio di Pompeo Della Posta su Fondamenta teoriche e aspetti critici della globalizzazione), all'Ambiente come crocevia di conflitti (Chiara Certomà, Sale su Cartagine; Giovanna Ricoveri, Capovolgere il debito per un'economia dei diritti; Mauro Bonaiuti, Crescita senza benessere o benessere senza crescita?), alle Risorse energetiche (sezione articolata a sua volta in due sottosezioni relative all'incontro su Nucleare e sostenibilità organizzato da Ingegneria senza frontiere e all'incontro sull'esperienza del Comune di Peccioli come esempio di trasformazione virtuosa dell'emergenza ambientale relativa ai rifiuti da costo a risorsa).
Nel capitolo “Medici per la solidarietà” alcuni medici pisani raccontano le loro esperienze in “missioni umanitarie” (Beate Kuppers con Emergency in Cambogia, Daniele Gandini con Interplast in Zambia e in Tibet, Generoso Bevilacqua con la Comunità di Sant'Egidio nel progetto D.R.E.A.M. per sconfiggere l'aids in Mozambico).
“Difesa e Cittadinanza attiva” raccoglie alcune proposte di democrazia partecipativa con riguardo ai temi della difesa civile non armata e nonviolenta come “possibilità di pace” (Serena Leoni, Giorgio Montagnoli ed Elisabetta Zuccaro del CISP), del benessere dei cittadini come obiettivo che può essere perseguito anche tramite la realizzazione di un osservatorio sui prezzi (Domenico Squillacioti), della valorizzazione del “sistema locale” (Francesco Di Iacovo, Campagne di pace).
Chiude la raccolta una sezione dedicata ai diritti dei minori, con il saggio di Francesca Giardina su La capacità del minore nell'esercizio dei diritti e l'illustrazione – curata da Enza Pellecchia e Sergio Castelli - del progetto “SCREAM-Stop al lavoro minorile” promosso dall'Organizzazione Internazionale del lavoro e fortemente sostenuto dalla Provincia di Pisa e dall'Unicef con una serie di azioni coordinate che a livello locale coinvolgono soprattutto i giovani in un'ottica di empowerment delle nuove generazioni.
L'auspicio è che l'iniziativa che si è svolta dal 15 al 30 aprile 2005 possa essere la “prima edizione” di un appuntamento con “Pisa città per la pace e per i diritti umani” da riproporre con cadenza biennale nella convinzione che sia possibile, attraverso gesti concreti, promuovere una cultura di pace attraverso una cultura di rispetto dei diritti. E che, allo stesso modo, questo volume possa essere il primo di una serie.
Pisa, ………
Enza Pellecchia e Pierluigi Consorti |